È giovane la ricerca delle Scholarship 2018 del Centro Studi e Ricerche Amplifon
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- Pubblicato Mercoledì, 05 Dicembre 2018 15:55
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Con le borse di studio da settemila euro per i giovani ricercatori italiani, comprese le occasioni preziose di studio all’estero, il Centro Ricerche e Studi Amplifon conferma l’eccellente iniziativa che premia e sostiene gli studi scientifici compiuti da gruppi accademici e clinici del nostro Paese.
Buone notizie dunque, anzi le migliori che un organo di informazione che si occupa di medicina possa divulgare. Con la consapevolezza di investire sul futuro e l’orgoglio di rinnovare un impegno importante per la terza edizione, l’ente diretto da Alberto Golinelli ha conferito, lo scorso 30 novembre, le sue CRS Scholarship 2018 a tre specialisti e specializzandi in Audiologia e Otorinolaringoiatria: di età compresa fra ventotto e trentotto anni, si sono impegnati con lavori inerenti le tematiche dell’udito e ora potranno approfondire le loro conoscenze presso alcuni fra i centri universitari più accreditati al mondo, per un periodo da due a sei mesi, grazie al contributo economico erogato dall’azienda multinazionale degli apparecchi acustici. Quest’anno i riconoscimenti sono stati assegnati in una cerimonia che ha visto partecipare anche il massimo dirigente del marchio, l’amministratore delegato Enrico Vita, durante l’apertura dell’evento Academy AUORL – Associazione Universitaria OtoRinoLaringologi, il consueto e affollato incontro formativo intergenerazionale con gli specializzandi del Paese presieduto, ancora una volta, da Gaetano Paludetti.
Dovuta considerazione ai protagonisti della giornata e alle loro ricerche, pertanto: si tratta di Sara Ghiselli, trentotto anni di Trieste, Glauco Cristofaro, coetaneo di Greve in Chianti (Firenze), e della ventottenne Eleonora Maria Consiglia Trecca di Foggia. La prima, specialista in Audiologia e Foniatria, proviene dalla Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria e Audiologia dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Materno e Infantile “Burlo-Garofolo” di Trieste e ha meritato il riconoscimento per il progetto dal titolo “Studio del carico cognitivo e delle aree di attivazione cerebrale durante l’ascolto di musica e voce materna (in situazione di quiete e rumore) in bambini ipoacusici portatori di impianto cocleare precoce”; proseguirà la sua ricerca presso l’Università di Tel Aviv, Israele, su sistemi di pupillometria, eye-tracking e Near-Infrared Spectroscopy (NIRS). Il secondo, specializzando in Otorinolaringoiatria all’Università degli Studi di Firenze, ha studiato la “Protezione del nervo acustico per migliorare l'udito negli utilizzatori di impianti cocleari”; svilupperà nuove ipotesi terapeutiche presso il Centro Medico dell’Università di Utrecht, Paesi Bassi, nel Dipartimento di Otorinolaringologia e Chirurgia Testa-Collo che, in cavie assordate, ha già mostrato una riduzione della degenerazione del nervo utilizzando la neurotrofina BDNF, aprendo la strada alla ricerca su neurotrofine NGF e NE-3 e su inibitori del recettore della tirosinochinasi B (THF). La terza ricercatrice è specializzanda in Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Foggia: si è concentrata sui metodi di prevenzione della perdita uditiva nel corso di interventi chirurgici, con il lavoro dal titolo “Intra-Operative Measures of Auditory Function during Labyrinthectomies, Translabyrinthine Vestibular Schwannoma Removal, Endolymphatic Sac Decompression and Otologic Surgery via a Middle Fossa or Transmastoid Approach”; sarà approfondito nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ohio State University, Stati Uniti, prevedendo l'esecuzione di misurazioni intraoperatorie della funzionalità uditiva in un campione di circa novanta pazienti mediante elettrococleografia.
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